Va all’artista Giusy Leone il Premio Onorificenza 2023, che l’Amministrazione comunale di Manduria attribuisce ogni anno a una donna del territorio particolarmente distintasi nell’anno precedente. Il riconoscimento è stato consegnato nel corso della conferenza L’imprenditoria femminile, tenutasi questo pomeriggio nel Padiglione delle Conferenze della Pessima, in occasione della terza edizione della Settimana della Donna.
«Io penso che l’arte sia una delle soluzioni più potenti per creare un futuro migliore per tutti», ha dichiarato l’artista, premiata per il suo impegno civile e per aver varcato con le proprie opere i confini nazionali. «Serve soprattutto – ha continuato – per dare linfa vitale a coloro che la osservano, creando processi alchemici. Quella linfa vitale che poi entra nella vita, nella società, nella cultura e ne eleva il tono. Credo che noi artisti abbiamo un ruolo fondamentale per cambiare il mondo».
La conferenza che ha preceduto la premiazione ha presentato l’esperienza di quattro donne manduriane, attraverso la loro stessa voce: tre imprenditrici agricole e una dirigente scolastica, impegnata con la sua scuola nell’incubazione di un’impresa agricola.
La prima a raccontarsi è stata Mimma Lomartire, dell’azienda Malorgio, che conduce uliveti, vigneti di primitivo e campi orticoli. «Ho deciso di rimanere nella mia terra – ha dichiatato – per trasformare i sacrifici in soddisfazione e gratificazione. Il nostro orgoglio è vedere nascere il frutto, coltivarlo con dedizione per poi essere consumato sulle tavole. Per questo, sono veramente orgogliosa di contribuire con il mio lavoro alla valorizzazione del territorio di Manduria».
Non molto diversa la storia di Lucia Barnaba, dell’azienda Apulia Farm. Dopo gli studi e il lavoro in svizzera, ha lasciato Roma che l’aveva accolta per tornare a coltivare i terreni del padre. Ora produce olio, ortaggi, miele e uova. «Valorizziamo la biodiversità e la stagionalità – ha sottolineato nel suo intervento -, producendo a km 0 con metodi naturali, senza uso di fitofarmaci. Al rimo posto vengono il rispetto per la natura e la salute delle persone, convinti che le melanzane vanno consumate solo in estate e le cime di rapa solo in inverno. Mi ritengo soddisfatta, soprattutto perché non è facile da donna lavorare al sud: nonostante tutte le difficoltà, sono riuscita a creare un’esperienza innovativa per il territorio, con una visione più moderna».
La tenacia e la preparazione sono gli ingredienti del fare impresa anche di Chiara D’Adamo, dell’azienda omonima, che con la sorella Anna Lucia produce Primitivo di Manduria Dop e Docg ed è impegnata nel recupero del pomodorino di Manduria. «Quella dell’agricoltura – ha raccontato – è stata più una scelta di dovere, di rispetto nei confronti di nostro padre coltivatore diretto, che ha sempre creduto nell’agricoltura e nelle potenzialità del nostro territorio, Con la sua scomparsa, e soprattutto in mancanza di un erede maschio, anche la sua azienda sarebbe stata destinata a finire. Non è stato facile assumersi delle responsabilità a diciannove anni. Subito mi sono arrivate le prime proposte: vendete, tanto siete femmine, non andrete oltre i tre anni di gestione. Invece sono qua e voglio tranquillizzare tutti: sono proprio io quella sul trattore, non è un extraterrestre».
L’ultimo intervento del pomeriggio è toccato a Pierangela Scialpi, dirigente scolastica dell’IISS “L. Einaudi” di Manduria, che ha tra le scuole di appartenenza anche un istituto agrario. «Noi abbiamo la responsabilità di formare le future professionalità – ha ricordato -, stando anche al passo con i tempi: così come fa l’imprenditore, occorre adeguare l’offerta in relazione alla domanda. Così la responsabilità della scuola è fare il monitoraggio dei fabbisogni e rispondere in maniera mirata, intercettando le istanze del territorio. In sinergia con gli enti locali, con le associazioni di categoria e con il privato sociale, stiamo cercando di lavorare insieme per migliorare. I primi risultati ci sono. L’istituto agrario ha un’offerta molto ricca: ci sono tante attività laboratoriali, in cui gli studenti veramente acquisiscono conoscenze e abilità e mettono in pratica competenze».
La conferenza è stata introdotta e condotta da Fabiana Rossetti, assessora alle Pari opportunità del Comune di Manduria. «L’imprenditoria – ha sottolineato – è un ambito tradizionalmente considerato maschile, in cui le donne si sono fatte largo a forza di impegno, innovazione, attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Ad oggi, le imprese agricole italiane condotte da donne sono più di 200.000 e rappresentano il 28% del totale delle imprese attive. In Italia, la seconda Regione con il maggior numero di imprese femminili, dopo la Sicilia, è proprio la Puglia che vanta di 23.546 imprese. In un territorio, come il nostro, in cui l’agricoltura è un settore trainante, le donne imprenditrici agricole spaziano dall’allevamento alla coltivazione di frutta e verdura e alla produzione di olio e vino. Oggi le omaggiamo ascoltando le loro storie».