Un percorso che unisce il blu del mare al verde dell’entroterra, abbattendo barriere fisiche e mentali: questo è l’obiettivo del progetto “La Via Jonica, Land for All”, presentato oggi al Padiglione delle Conferenze della Pessima di Manduria.
Un’iniziativa ambiziosa, nata per rendere il Cammino Materano il primo itinerario accessibile del Sud Italia, fruibile a piedi, in bici e con mezzi speciali per persone con disabilità. Il progetto, guidato da Naturalmente a Sud in collaborazione con sette comuni della provincia di Taranto, si propone di promuovere un turismo inclusivo e sostenibile, capace di valorizzare il territorio tutto l’anno.
Un progetto che nasce dalla sinergia
A introdurre l’incontro, il sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro, che ha sottolineato come l’amministrazione sia sempre pronta ad accogliere progetti che rispondano alle esigenze dei cittadini: “Questo progetto è l’esempio concreto che certi obiettivi possono davvero essere raggiunti”.
A seguire, Andrea Polimeno, presidente di Naturalmente a Sud, ha illustrato i dettagli del percorso, sottolineando la volontà di offrire un valore aggiunto al Cammino Materano: “L’intuizione è stata quella di creare il primo cammino accessibile del Sud Italia, grazie alla collaborazione tra i comuni e alla rete di accoglienza che stiamo mappando e testando”. Il progetto è già stato presentato in diverse occasioni, anche alla recente BTM (Business Tourism Management), coinvolgendo partner nazionali e attirando l’attenzione del settore turistico.
Il cammino sarà testato dal 23 al 28 marzo, con due gruppi di staff e volontari che lo percorreranno interamente per verificarne la fruibilità e concludere l’esperienza con una grande festa finale a Crispiano.
L’importanza del turismo accessibile
Nel suo intervento, Nica Mastronardi, coordinatrice tecnica del progetto C.Os.T.A. ARET Pugliapromozione, ha portato i dati che dimostrano il crescente interesse per il turismo lento in Puglia: “Nel 2024 i flussi turistici sono aumentati del 22%, con la Puglia tra le regioni più frequentate da escursionisti e cicloturisti. Il nostro compito è garantire strutture efficienti e offrire un’esperienza autentica e accessibile”.
Un concetto ribadito da Michele Cataldo, referente per il Welfare Turistico e Culturale della Regione Puglia, che ha evidenziato come “il turismo sostenibile non sia un luogo, ma un processo”, fatto di interventi graduali per migliorare l’accessibilità e la qualità dell’offerta turistica. “Tutti abbiamo delle fragilità ed è proprio questo che ci rende uguali”, ha aggiunto Cataldo, portando la sua esperienza personale di non vedente.
Un riconoscimento per Manduria e il suo impegno nell’accessibilità
Nel chiudere il primo panel, il sindaco Pecoraro ha ricordato i recenti riconoscimenti ottenuti da Manduria nel campo della sostenibilità: la Bandiera Lilla per l’accessibilità, il premio per i Comuni Sostenibili ricevuto a Roma e le tre tartarughe di Comune Plastic Free assegnate a Napoli. “Tutto questo deve spingere la nostra comunità a credere di più in se stessa e nelle sue potenzialità”, ha concluso.
Le voci dei territori: il secondo panel
Nella seconda parte dell’incontro, spazio ai rappresentanti istituzionali dei comuni coinvolti nel progetto.
Maria Cristina Toma, per il comune di Lizzano, ha sottolineato come sia essenziale valorizzare il territorio con iniziative facilmente replicabili, mentre il sindaco di Pulsano, Pietro D’Alfonso, ha parlato della curiosità e del coinvolgimento che il progetto ha suscitato tra i cittadini.
Dello stesso avviso Luca Lopomo, sindaco di Crispiano, che ha definito il percorso della Via Jonica un modello di accessibilità da replicare, mentre Dania Sansolino, assessore alle Politiche Sociali di Ginosa, ha evidenziato come questo tipo di iniziative possa migliorare la qualità della vita nei comuni coinvolti.
A chiudere il convegno, le parole di Aldo Patruno, che ha sottolineato l’importanza di un’offerta turistica basata sulla qualità e l’inclusione: “L’accessibilità è un concetto che deve abbracciare ogni aspetto della nostra offerta turistica, perché il turismo del futuro non si baserà solo sulla quantità di visitatori, ma sulla qualità dell’esperienza che sapremo offrire”.